lunedì 6 giugno 2011

12- "Fatti trovare bendata"

Si risvegliò la mattina dopo con un mal di testa infernale e la tachicardia. Aveva bevuto troppo e ora anche il suo corpo ne risentiva. Nonna Isma andò vicino a lei, l'abbracciò come una figlia. Amava dormire da lei perchè il risveglio era magico. Aspettava sempre quell'abbraccio e "buongiorno tata". Quelle erano le parole che sua nonna usava abitualmente. Le faceva lei da madre, l'era sempre stata vicina. Era il suo piccolo angelo custode. La vedeva fragile e insicura, sua nonna. Era una donna sulla settantina, bella da far ancora ingelosire il nonno. Attiva, dinamica, fumatrice. Fumava sigaretta dall'adolescenza, era forse anche per causa sua che Gin aveva iniziato. 
"Nonna, posso farti una domanda?"
"Dimmi, piccina"
"Come hai fatto a capire che il nonno era l'uomo della tua vita"
E iniziò così a raccontare, che sembrava una bambina.
"Beh, Gin. Io nella vita sono stata solamente con tuo nonno. Ai tempi era tutto diverso. Ti fidanzavi con uno e ti sposavi. Io mi sono innamorata del nonno dal primo sguardo che ha lanciato su di me, dal suo modo di ballare i lenti, dal suo prendersi cura dei fratelli prendendo ogni mattina la bici alla solita ora e andando a lavorare. E lo amavo, e lo amo ancora. Ogni giorno come fosse il primo"
Gin rimase a bocca aperta davanti a quelle parole, davanti a quell'amore che durava da oltre cinquant'anni.
"Nonna, chissà se sarà anche per me così"
"Basta volerlo""Ma non so se lui vuole"
"Chi è lui?"
"E' nonna..."
"Non ne vuoi parlare?"
"Eh, è che non è ancora successo niente"
"Mmm. Come si chiama?"
"Tia"
Risposta secca, decisa. Nessuna espressione facciale, sicurezza.
"Gin, devo fare i mestieri, mi dai una mano intanto continuiamo a parlare?"
"Certo nonna"
E andarono avanti per due ore, a parlare e a ridere.

"Grazie nonna!"
E l'abbracciò da dietro, stando attenta a non sgretolare le sue fragili ossa. La nonna aveva la faccia a punto interrogativo e allora Gin continuò : "Grazie nonna di ascoltarmi, e di darmi consigli come fossi la mia migliore amica. Ti voglio bene"
Isma aveva le lacrime agl'occhi e il cuore che le batteva a mille. Amava alla follia sua nipote, l'aveva cresciuta lei sin dai primi mesi. Si limitò a guardarla con occhi pieni d'amore e Gin ne era felice.

Gin guardò per sbaglio distrattamente il cellulare: aveva un nuovo messaggio. Proveniva da un numero che non aveva in rubrica, ma era interessante.
Da +3933597.....: "Ei, vengo a prenderti sotto casa di tua nonna. E' una sorpresa. Fatto trovare bendata. Ps: sei bellissima."
Gin pensò dentro di lei chi potesse essere ad averle mandato un messaggio simile. Aveva una vaga idea, nessuna certezza. Non vedeva l'ora di sentire la voce di quell'affascinante ammiratore, anche se un pò lo temeva.


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