lunedì 6 giugno 2011

14- Inaspettatamente.

Passò una settimana e fu così che arrivammo al giorno prima della partenza per la montagna. Di cose particolari non ne erano successe, se non che Fili era diventato pesante. Mi scriveva e mi chiamava sempre, mi toglieva un pò l'aria e in una città come Milano di quella buona proprio non ce n'è. 
Ah, mi si era attaccata una cicca sotto il mio paio di All Star preferite. Avevo cercato di toglierla ma era rimasta li come un segno indelebile. Ma non credo che questo interessi molto.
Decise di preparare la valigia con calma, per non dimenticarmi niente. Di portare cose sia pesanti che leggere, borraccia, scarpe da trekking ma anche da tennis. 
Non amava sfoggiare grandi look, voleva solo essere comoda e adeguata.

Bip-bip.
"Che palle" esordì Gin.
Era un messaggio di Vale. "Controllo valigie?"
Rispose secca, distaccata, fredda e glaciale.
"No Vale scusa."
"Tranquilla".
In cinque secondi le era arrivata la risposta.
Ritorniamo al discorso del tempo.
Si era sentita soffocata in quei giorni, le mancava l'aria e avrebbe voluto scappare. Mancava poco oramai e poi si sarebbe totalmente dedicata ai suoi amici, a Vale in particolare.
Non sapeva che da li a poco sarebbe avvenuto il colpo di scena. Non sapeva che la sua vita sarebbe cambiata in un modo così drastico d'annullare tutto, poi.

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