mercoledì 20 aprile 2011

1- Bam, colpita in pieno petto.

Milano, 13:30.
Una città in movimento, è estate.
Una città che se ne frega se c'è qualcuno che sta male, una città che non si ferma.
Cammino con il mio IPod nelle orecchie. La musica è dolce, ma piena di potenza.
"You're in the mood for a dance, and when you get the chance. You are the dancing queen, young and sweet, only seventeen".
Riproduzione casuale, ABBA. Non è che li ami particolarmente, non amo molto la loro musica preferirei una bella canzone di Elisa, o Ligabue. Ma questa canzone mi piace, mi piace particolarmente perchè mi mette carica. Mi piace perchè mi fa pensare per quattro minuti che tutto vada bene. Che è una canzone che indubbiamente mette allegria.
No, io non faccio parte della percentuale di persone che in questo momento stanno male. Vivo un periodo di transizione, vivo la mia adolescenza senza tanti problemi o fronzoli per la testa.
Vibra il cellulare, lo tiro fuori dalla tasca. Vedo che ho un nuovo messaggio ricevuto dalla Vale, l'amica che indubbiamente mi è stata più vicino quest'anno. "Gin, ci troviamo davanti all'oratorio. Sono praticamente li :D". Che bello, sono proprio contenta di vederla. Non rispondo, non ho soldi come al solito. Metto il cellulare in tasca, aumento il passo.
Pochi minuti e son da Lei, che inizia a corrermi incontro. Solitamente i nostri saluti sono un pò strani. Lei mi salta in braccio e poi siamo li come delle bambine per mezz'ora. Stavolta la vedo più rilassata, la scuola è finita, niente debiti solamente le vacanze estive davanti a noi. L'abbraccio, mi è davvero mancata.
Eccola con la sua voce da bambina che inizia a farmi domande.
"Ehi, come stai?"
"Mmm, non si vede. Abbastanza bene dai"
"Sicura? Non è che c'è ancora in ballo Fili in tutto questo?"
"No no, tranquilla"
"Okay, inizio a preoccuparmi. Dimmi che è successo"
"Te l'ho detto non è successo niente, il discorso è iniziato e concluso qui, okay?"
"Come vuoi".
Bam, colpita in pieno petto. Ha subito capito che qualcosa non andava, ma non era poi qualcosa di tanto preoccupante. Era solamente Fili, un ragazzo che mi piaceva l'anno scorso. Di Lui non sapevo molto. Non abbiam mai parlato tanto e le poche volte che lo facevamo era per litigare. Era stato il mio migliore amico, poi da un giorno all'altro è sparito tutto. E da li, avevo capito che semplice amicizia per me non c'era mai stata. M'ero accorta che se n'era andato, che l'avevo perso, e che mi evitava. Sentivo una stretta allo stomaco come se il mondo mi fosse crollato addosso. O forse anche peggio.
"Gin, Gin, ci sei?"
"Si, scusa. Stavo pensando"
"Eh, me ne sono resa conto che stavi pensando. Allora vuoi dirmi che ti succede?"
"Ma Vale, veramente.."
"Fili?"
"Si"
"Okay, non dir niente. Ho già capito tutto".
Questo amavo di Lei. Non m'assillava troppo. Si limitava a leggere i miei occhi e Dio se ne era capace.
Eravamo oramai arrivate alla gelateria, avevo gli occhi gonfi di lacrime.

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