giovedì 21 aprile 2011

4- "Quanto fa 2x-x?"

Tia stava arrivando con il suo passo accelerato e veloce. Con il suo passo che indica che di dolore nella vita ne ha provato tanto e ora tenta di sfuggirne. 
Lo guardo ancora. E' impossibile non soffermarsi sulla sua bellezza. Tirai un'occhiata a Vale, che era segno di "Questa me la paghi", ma dentro me infondo ero felice. Mi è sempre un  pò piaciuto, ma non abbiamo mai avuto il tempo di conoscerci come avremmo dovuto. 
L'avevo incontrato l'estate prima in Sardegna, alla Grotta dei Baci per la precisione.
"Gin????"
"Tiaaa?"
"Che cazzo ci fai qua!"
"No beh veramente ci vengo da tutta una vita. Ho i parenti"
"Ahh, vabbè che sorpresa!"
"Non dirlo a me"
"Vabbè, uno di sti giorni ci becchiamo e facciamo un giro"
"Come vuoi"
Penso che il sorriso sulle mie labbra tutti i miei amici con cui ero l'abbiano notato, come il tremare delle ginocchia infondo.
Ero un misto di emozioni: contenta per averlo visto, incazzata perchè sembrava che Dio lo facesse apposta a mettermi in situazioni imbarazzanti, e infine sorpresa. Si, sorpresa del suo atteggiamento.

"Ciao Gin"
"Ah ciao Tia"
"Cos'eri in bambola?"
"No no qualche pensiero, tranquillo"
"Okay"
Tirai un'altra occhiata a Vale, che stava a dire "Che cosa faccio ora?"
Non avevo la più pallida idea di che cosa dovevo fare: perdermi ancora con la testa tra le nuvole e cercare di instaurare un discorso sano e costruttivo?
Devo ancora capire perchè la mia testa optò per la seconda, ma quello è un caso a parte.
"Allora Tia, cosa mi racconti?"
"Eh, mi hanno dato il debito in matematica quei stronzi di prof"
"Ahia, ma è l'unico debito?"
"Si si, speriamo di superarlo, va."
"Massì, tranquillo"
"A proposito Gin, ho una domanda"
"Si, dimmi"
"Quanto fa 2x-x?"
"x, perchè?"
"No, niente"
Oddio che domanda banale, pensai dentro di me. Vale se ne accorse, e mi fece gesto che era solo un modo per instaurare un rapporto tra noi. O meglio, per cercare di parlarci almeno.
E mi ero sorpresa del modo in cui parlare con Lui fosse diventata la cosa più semplice del mondo. Son sempre stata timida, con Lui in particolare. 
Avevo voglia di parlare con Lui, gli argomenti però scarseggiavano e allora Vale tirò fuori l'argomento vacanze. 
Quell'estate saremmo tutti andati insieme in montagna, per due settimane. Ero all'oscuro che sarebbe venuto anche Tia, questo Vale si era riservata dal non dirmelo.
"Si ci sono anche io"
Le parole di Tia erano come una doccia fredda subito dopo mangiato. Mi bloccarono un malloppo nello stomaco che facevo fatica a far sparire. E non so il perchè, o il per come ma quel malloppo era come un peso di 100 kg. 
Sapevo che sarebbe successo qualcosa, e ancor di più sapevo che avrei pianto. Non volevo piangere durante quelle vacanze, volevo solamente trovarmi bene con i miei amici a ridere e scherzare di fronte a una buona cioccolata calda. Non chiedevo altro. Invece avrei passato le mie serate chiuse in camera a piangere perchè alla fine Lui non avrebbe voluto niente di serio.
"Riprenditi Gin, riprenditi" queste le parole dentro la mia testa. Senza neanche accorgermene iniziai a piangere.
"Cazzo, odio piangere"
Vale chiese subito cos'avessi. Addossai la solita scusa del nonno morto e mi sentii una merda in quel momento. Volevo urlare al mondo che ero una cogliona, lei me lo impedì.


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